Gastone Capelloni, poeta contemporaneo, nasce e vive a Sant’Angelo in Vado, in provincia di Pesaro e Urbino. Nelle sue opere racconta se stesso, il proprio trascorso, le emozioni…
Gastone, in che età e in che modo ti sei avvicinato al mondo della scrittura?
Il passato è sempre un veicolo trainante che “concederà” di rivivere situazioni e aneddoti e che il tempo mai cancellerà, così che il viaggio introspettivo sarà iniziato muovendo i primi passi nella realtà che poi concepirà racconto, sentendoti realizzato solo quando consegnerai parole che ti avvolgono trascinandoti a riviverti.
Di cosa trattano in genere i tuoi testi e perché tali scelte?
Viaggio introspettivo alla ricerca di una dimensione che va oltre la cognizione del proprio spazio temporale, viaggio perpetuo e ricerca di un appagamento mentale e mai fisico, dove senti il bisogno di raccontarti in quello che non ti è dato conoscere, come se rabbia e solitudine accompagnassero il sostentamento dell’anima, sacro e profano non incuriosiscono ma seducono a non lasciare nulla d’intentato, insomma un rapporto quasi morboso che permetta di non sottostare ai “quasi dogmi” tradizionali di questa società.
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